Ammortamento: cos’è?
L’ammortamento è un procedimento contabile mediante il quale il costo di un bene strumentale materiale o immateriale – cui costo supera i 516 euro – viene ripartito in più esercizi considerano il tipo di bene, la vita utile e il prezzo di acquisto.
La ripartizione del costo da contabilizzare ogni anno non viene scelta a caso ma secondo un determinato coefficiente stabilito dall’apposita tabella ministeriale dei coefficienti di ammortamento (che varia per ogni singolo bene).
Ammortamento: su quali beni si applica?
I beni oggetto dell’ammortamento possono essere le:
- immobilizzazioni materiali, ossia fattori produttivi che possono essere usati per più anni/esercizi (fabbricati, macchinari, impianti, automezzi, attrezzature industriali e commerciali, computer, mobili d’ufficio);
- immobilizzazioni immateriali, ossia fattori produttivi che possono essere usati per più anni/esercizi (brevetti e marchi, diritti di utilizzo di opere dell’ingegno, concessioni governative, costi di ricerca & sviluppo, costi di pubblicità).
Ad esempio l’acquisto di un’auto non può essere contabilizzato in un solo esercizio, ma deve essere ripartito in più esercizi seguendo un coefficiente di ammortamento apposito.
Se il bene, anche se strumentale, non supera la soglia dei 516 euro viene viene contabilizzato nell’anno in cui viene acquistato e non ripartito in più esercizi.
Ciò significa che i beni devono essere ammortizzati su più esercizi solo quando facciano parte della categoria delle immobilizzazioni materiale e immateriali cui costo supera i 516 euro.
3 tipologie di ammortamento
Esistono 3 tipologie di ammortamento:
- quote costanti: si ottiene dividendo dividere il valore da ammortizzare per il numero di anni di vita utile del bene;
- quote decrescenti: si ottiene calcolando per ogni esercizio quote via via minori negli anni;
- quote variabili: si ottiene calcolando quote diverse tenuto conto dell’utilizzo diverso dei beni durante il processo produttivo.