L’esenzione IVA si ha quando, le operazioni in fattura, non riportano l’addebito IVA perché non dovuta, quindi uguale a 0%. Nel nostro sistema tributario abbiamo diversi tipi di operazioni in cui non viene applicata l’Iva che devono essere gestite con le dovute modalità.
Esenzione IVA: che cos’è?
Tecnicamente, invece di parlare di esenzione IVa, dovremmo parlare di non applicabilità IVA. Tuttavia, si tratta di un termine troppo complicato da utilizzare nel linguaggio comune.
Per questo motivo si parla di esenzione IVA, ovvero operazioni per i quali è necessario emettere fattura e contabilizzarla, ma che non riportano l’importo del tributo perché non dovuto.
Le operazioni di esenzione Iva le possiamo suddividere in 3 categorie:
- Operazioni non imponibili
Sono operazioni che rientrano nel campo di applicazione dell’imposta, sono soggette a fatturazione e contabilizzazione. Per cui concorrono alla formazione del volume d’affari dell’azienda ma non sono assoggettate all’IVA.
- Operazioni esenti
Anche le operazioni esenti (art. 10 del D.P.R 633/72) concorrano alla formazione del volume d’affari e sono soggette a fatturazione e contabilizzazione. Sono operazioni che non permettono di recuperare l’IVA pagata su acquisti o spese.
- Operazioni escluse
Non vanno registrate in contabilità, non concorrono a formare il volume di affari IVA e non permettono di recuperare l’IVA pagata su acquisti o spese. In altre parole, si tratta di operazioni per non sussistono le condizioni per applicare il tributo.